La tornata elettorale per il rinnovo del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza dei dottori commercialisti è fissata per il 10 ottobre. Due le liste in corsa: «Per una previdenza equa e sostenibile: autonomia, competenza, attitudine», guidata da Antonio Pastore, e «Autonomia e continuità», guidata da Renzo Guffanti.
Punta sulla tutela dell'autonomia della Cassa e maggiore equità intergenerazionale Antonio Pastore, già presidente della Cnpadc dal 2004 al 2008. «L'autonomia è stata fortemente compromessa da provvedimenti di legge – afferma Pastore – con la conseguenza di non consentire più un'efficiente ed efficace gestione. Uno dei nostri obiettivi è l'avvio di un'interlocuzione corretta e tenace con la politica perché venga ripristinata». Inoltre, tra i requisiti dei componenti la lista vi è l'assoluta indipendenza rispetto a qualunque organo di governo della categoria, in quanto «la Cassa non deve essere ammortizzatore dei difficili equilibri elettorali; in questo senso riteniamo di essere assolutamente trasversali rispetto a qualunque schieramento candidato al prossimo Consiglio nazionale». Altro punto qualificante del programma è l'azione da portare avanti nell'interesse dei giovani, con l'obiettivo di ripristinare l'equità intergenerazionale. Tra le prestazioni garantite dal sistema reddituale e quello contributivo «c'è una via intermedia sulla quale occorre fare analisi puntuali prima di adottare misure correttive». Inoltre maggiore attenzione alle colleghe con lo sviluppo di ulteriori strumenti dedicati e completamento del percorso previdenziale per gli esperti contabili con l'iscrizione alla Cnpadc.
Anche nel nome sottolinea la continuità con l'amministrazione in carica, la lista guidata da Renzo Guffanti, che attualmente è nella giunta esecutiva. Continuità che va di pari passo con l'autonomia «perché – spiega Guffanti – svolgiamo un ruolo importante per il tipo di servizio di interesse pubblico, costituzionalmente previsto e garantito che dobbiamo fornire. Dall'altra parte, essendo una Cassa privata abbiamo la responsabilità e il dovere di gestire in massima efficienza patrimonio e risorse liberi da quei vincoli che l'amministrazione statale e certa giurisprudenza cercano di mettere. Autonomia anche per quanto riguarda le dinamiche della gestione interna: il Cda deve essere espressione delle capacità presenti in modo diffuso nella categoria ed è opportuno che non sia in alcun modo espressione di gruppi egemoni». Con una quota femminile al 33%, la lista vuole inoltre sviluppare temi quali l'aggiornamento dell'assistenza tenuto conto dell'aumento dell'età media degli iscritti; completare la digitalizzazione per migliorare il livello di servizio; valutare l'attivazione di un fondo immobiliare chiuso partendo dallo studio lasciato dal consiglio uscente; alimentare e monitorare quanto fin qui ottenuto in tema di sostenibilità del sistema ed equità dei trattamenti maturati senza tralasciare il tema dei diritti acquisiti, laddove ragionevolmente e legittimamente comprimibili.
Entrambi gli schieramenti escludono una fusione con la Cassa ragionieri.
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